lunedì 14 aprile 2014

L'ospite.






Titolo: L’ospite
Titolo originale: The host
Autore: Stephenie Meyer
Editore: Rizzoli
Anno: 2008
Pagine: 569
Formato: brossura
Prezzo: € 18.00 (da copertina)


Sinossi:
Due anime e un solo corpo: è così che Melanie e Wanda si conoscono. Una è l’ospite terrestre, l’altra è lo spirito alieno, entrambe sono pedine di una furiosa guerra per il possesso del pianeta. Dovrebbero odiarsi, ostacolarsi, tentare di distruggersi a vicenda, ma avviene qualcosa che le fredde intelligenze degli extraterrestri non hanno previsto: l’appassionata Mel e la tenace Wanda dividono pensieri, emozioni e sentimenti, fino a che l’amore travolge anche l’anima impassibile dell’aliena. Contro ogni regola, contro ogni istinto, contro tutti, Wanda decide di accettare la sua ospite e si mette in viaggio, decisa a ritrovare il ragazzo che ha acceso in entrambe un amore tanto immenso e sconvolgente da abbattere qualunque ostacolo.

Cosa mi faceva preferire l'amore degli umani a quello della mia specie? La sua essenza esclusiva e capricciosa? Le anime offrivano amore e comprensione a qualunque altra. Avevo bisogno di una sfida più difficile? Questo amore era complicato, privo di regole fisse: lo si poteva offrire in cambio di nulla, come nel caso di Jamie, o conquistare con il tempo e la fatica, come per Ian, oppure era così inaccessibile da spezzarti il cuore, come nel caso di Jared. O forse, molto semplicemente, era migliore? Era una gamma di emozioni più ampia che consentiva agli umani di odiare con tanta furia, ma anche di amare con più passione, zelo e ardore? Non sapevo perché lo avessi desiderato così disperatamente, sapevo soltanto che, ora che lo possedevo, valeva tutti i rischi e la sofferenza che avevo affrontato. Era meglio di quanto immaginassi. Era tutto.



Recensione
di
FVonSexron


Eccomi tornata, finalmente, con una nuova recensione.
Premetto una cosa, che credo sia necessaria prima di recensire questo libro: ho un rapporto di amore-odio molto complicato con la precedente opera di quest’autrice, ovvero la celebre saga di Twilight. A volte l’apprezzo, a volte meno, non apprezzo per nulla l’adattamento cinematografico e con le fanfiction ho un rapporto quasi più complicato di quello con la saga originale.
Insomma, quando mi hanno regalato L’ospite non ho fatto i salti di gioia, sebbene io sia una di quelle persone che preferisce documentarsi prima di schifare. Perciò, la prima sera che ne ho avuta l’opportunità ho aperto il libro e ho cominciato a leggere.
Le prime pagine sono lente, lo ammetto: tutto questo andirivieni tra il presente – la vita di Wanda nel corpo di Melanie – e i ricordi dell’ospite umano che l’alieno occupa sono un po’ logoranti, tuttavia necessari a un’introduzione come si deve.
Wanda pare l’unico alieno a non avere un ospite collaborativo: Melanie non è “assopita” dentro di sé come in tutti gli altri casi di “trapianto alieno”; al contrario è viva, è scalpitante, e le piace farsi sentire con la sua intrusa. Insomma, Wanda – o Viandante, come viene chiamata nelle prime pagine del libro – non ha una vita facile, e per questo decide di fuggire dalla comunità di alieni e viene catturata da un insediamento di umani, gli unici rimasti senza “trapianto” di anima aliena. Tra questi c’è Jamie, il fratello dell’umana che possiede, e Jared, il ragazzo di cui lei era innamorata. Gli umani inizialmente sono diffidenti nei suoi confronti, ma una volta compresa la sua inoffensività la lasciano convivere con loro, nonostante alcuni del gruppo restino ostili.
Tra varie peripezie e difficoltà, Wanda riesce infine a convivere con gli umani e il finale è inaspettato e decisamente lieto – fin troppo per i miei gusti, che decisamente non sono un’amante dei finali zuccherosi.
L’opera, a livello letterario, è superiore alla precedente saga dell’autrice, senza dubbio, tanto che mi sono chiesta se non fosse uno strano scherzo: la caratterizzazione dei personaggi e la trama de L’ospite non hanno nulla a che vedere con la storiella d’amore di Edward e Bella. La storia è più completa in ogni senso: i personaggi sono curati, senza dubbio più di quelli di Twilight, e meno stereotipati – chi vuole un’altra Mary Sue e un altro Gary Stu dopo Bella e il suo vampirozzo? – e certamente la trama è più sostanziosa di quella di Twilight e vari seguiti.
Lo consiglio? Direi di sì. Nonostante i tratti piuttosto lenti, soprattutto all’inizio, lo consiglio certamente. Questa volta, la Meyer se li merita sicuramente i complimenti: è riuscita a produrre qualcosa che non sia solo una storiella d’amore di ragazzini stereotipati, e gliene do credito. *clap clap*

Alla prossima recensione! ;)

mercoledì 15 gennaio 2014

La sindrome di Stendhal

Anteprima

"La sindrome di Stendhal"
di Catherine BC


Titolo: La sindrome di Stendhal
Autore: Catherine BC
Anno: 2014
Pagine: 42
Formato: Ebook - Kindle
Prezzo: € 0,99 
Genere: Romance Contemporaneo 
Dove trovarlo: Amazon
Sinossi:
Marc Collins è un uomo all’apice della carriera e della sensualità. Braccio destro del curatore del Louvre, docente universitario, un intellettuale tenebroso e affascinante. Un uomo che nasconde agli altri la propria fragilità, che non vuole mostrarsi mai debole o esposto, ma che ama nascondersi dietro maschere sorridenti e parole accattivanti. Durante la presentazione di Amore e Psiche Stanti incontra una giovane donna che sembra condividerne l’amore sconfinato per l’arte in ogni sua forma. Sarah lo ammalia con la semplicità e la capacità di tenergli testa, scoperchiando quel vaso di Pandora delle emozioni che porta con sé il nascere di ogni potente attrazione. Come la Sindrome di Stendhal, questo incontro dà vita ad un torneo di sentimenti, un turbinio di sensazioni che arrivano direttamente all’anima, mostrando l’essenza stessa della natura umana e la forza primordiale che la governa da sempre: l’amore.

L'autrice: 

Katy Policante nasce e vive in provincia di Verona. Compie un percorso di studio ampio e variegato per attitudini ed esigenze personali. È attratta dalla scrittura fin dall’adolescenza, quando un foglio bianco le richiamava la necessità di essere rivitalizzato da pensieri e poesie. Ha partecipato a contest e concorsi organizzati da riviste e siti letterari. Ha scritto diversi racconti e qualche poesia, una delle quali è stata pubblicata su un settimanale femminile. Nel 2013 un suo racconto è stato selezionato da IL Giornale del libro per far parte di un’antologia, “Sono una strega” che vedrà presto la stampa. Sempre nel’agosto 2013 ha autopubblicato “Il sapore del proibito”, il suo romanzo d’esordio con lo pseudonimo di Catherine BC. Dal 12 dicembre 2013 sarà nelle librerie con un racconto natalizio, presente nell’antologia “Natale e dintorni” edita dalla Alcheringa Edizioni . Nello stesso periodo un suo racconto “Un nuovo inizio” è stato inserito nell’antologia “Halloween’s Novels”, curata da Le passioni di Brully e pubblicata su Amazon. Nel gennaio del 2014, sempre da self publisher e con lo pseudonimo di Catherine BC, presenta il racconto, “La sindrome di Stendhal

Fb: https://www.facebook.com/catherine.bc.14?fref=ts

mercoledì 2 ottobre 2013

Cosa indossare con un cuore spezzato.



Titolo: Cosa indossare con un cuore spezzato
Titolo originale: What to wear with a broken heart
Autore: Samia Murphy
Editore: Fabbri editori (collana Life)
Anno: 2012
Pagine: 169
Formato:Brossura
Prezzo: € 7,48



Sinossi:
Keeley Jack ha 26 anni, veste sempre di nero, ama guardare vecchi film mangiando cioccolata e ha due sogni nel cassetto: diventare fashion designer e ritrovare Gray, il vero amore.
Non che la sua esistenza sia noiosa, anzi: è appena stata assunta come stylist di Vestiti nel tempo, un programma televisivo che curiosa negli armadi dei vip. E Dana, una ricca vedova russa, l’ha ingaggiata per rinnovare completamente il guardaroba. Nel primo caso, si tratta di far emergere i ricordi che si annidano nelle pieghe degli abiti, nel secondo, di rimuoverne ogni traccia. Ma Keeley sa il fatto suo: è un’inguaribile perfezionista. Nel lavoro aiuta, in amore non sempre. Perché l’amore è fatto di luci e di ombre e se non te ne fai una ragione, rischi di perderlo, come è successo con Gray.
Per fortuna ci sono le “ragazze”: Emma e Carmen che ogni tanto prendono il treno da Edimburgo e la raggiungono a Londra per spassarsela un po’. E sua sorella Liza, che sa dirle le parole di cui ha bisogno: «Lasciati un po’ andare, Keels. Lo so, il tuo lavoro consiste nel rendere le cose e le persone assolutamente perfette, ma qualche volta la modella ha il mal di pancia e le scarpe non si intonano con il vestito». Tra incontri, feste, capricci da dive, romantici fine settimana, vestiti da mille e una notte e serate al pub con le amiche, Keeley capirà che la vita è un taglia e cuci gioiosamente imperfetto e forse troverà la chiave del cassetto dei suoi sogni.
E con questo romanzo divertente, disinibito, travolgente ma anche sorprendentemente saggio, insegnerà anche a noi ad abbinare a ogni emozione il vestito giusto.


Recensione
di Mary

Cosa indossare con il cuore spezzato è il primo romanzo di Samia Murphy, un'autrice londinese che ha deciso di ambientare il tutto proprio nella sua bella città e di nominare di tanto in tanto Edimburgo.

Keeley Jack è un'artista, non convenzionale naturalmente. È una stilista, una staylist e una sarta tutto in uno.
Ha una passione: la moda.
Dopo anni di studio decide di affacciarsi nel complicato mondo lavorativo proponendosi come staylist per un programma televisivo e per un ex modella russa complessata.
Terribilmente stressata dalla conduttrice del programma, che si crede una gran donna e anche una grande esperta di moda ma che in realtà è solamente una ladra psicopatica con manie di grandezza, decide di parlarne e chiedere supporto al produttore Austin che in realtà si rivelerà un perfetto idiota concentrato sul lavoro, sul lusso e sull'apparenza e altamente inadeguato come spasimante, stendiamo un velo pietoso su quest'uomo che nel bel mezzo di un rapporto amoroso al suono del cercapersone smette di fare quello che dovrebbe e si attacca al blackberry.
La verità è che nel cuore di Keeley c'è solo una persona, Gray il suo primo amore.
In realtà non si capisce esattamente come e perché alla fine si siano lasciati, si possono fare supposizioni, forse per la lontananza, all'epoca K viveva tra Edimburgo e Leeds dove studiava e lui a Londra, forse per incompatibilità momentanea.
Alla fine però tutto finisce bene per Keeley, riesce a lanciare una sua casa di moda grazie a Dana (la modella russa), recupera il rapporto che era andato scemando con la famiglia e proprio nelle ultime due pagine leggiamo il ritorno di Gray.

Ho fatto fatica a finire questo libro, ho dovuto riprenderlo a più riprese perché penso sia troppo concentrato sul mondo della moda che devo ammettere è distante da me.
Per quanto sia scritto bene e di facile comprensione, trovo che lo stile dell'autrice sia prolisso a volte, mentre in altri punti è troppo sbrigativo.
La prima parte, tanto per intenderci quella che va dall'inizio alla fine del contratto con la serie TV, è quella più lunga e appunto prolissa; la seconda parte, da New York in poi, la trovo troppo rapida e poco dettagliata.
Esigui sono i flashback che hanno l'intento di farci capire la storia d'amore di Keeley e Gray ma che in realtà risultano poco incisivi e molto velocizzati.

Penso che l'autrice avrebbe dovuto spendere due parole in più su ciascuno dei personaggi, non hanno tutti un carattere definito e ben chiaro.
Per esempio, trovo la sorella di Keeley, Liza, troppo stereotipata, Jeanine che dovrebbe essere una delle migliori amiche della protagonista è eclettica ma non si capisce il perché dato che non appare poi molto.

Non so se consiglierei a qualcuno questa lettura in realtà.


sabato 31 agosto 2013

Il confine di un attimo.




Titolo: Il confine di un attimo
Titolo originale: The edge of never
Autore: J. A. Redmerski
Editore: Fabbri editori
Anno: 2013
Pagine: 839
Formato: rilegato
Prezzo: € 12,67



Sinossi:
Camryn Bennett, vent’anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. Ma da quando il suo ragazzo è morto in un terribile incidente, niente sembra più importarle davvero…
Dopo che anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. Nel viaggio incontra un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, da cui si sente irresistibilmente attratta. Andrew vive la vita come se non ci fosse domani: la provoca, la diverte, la protegge, la seduce, le insegna ad assaporare ogni singolo momento e ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più veri e inconfessati. Ben presto diventa il centro della sua vita. Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più… E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre? Il confine di un attimo è un fenomeno mondiale: auto pubblicato online, ha scatenato la reazione entusiasta di migliaia di fan che hanno realizzato video su YouTube ispirati alla storia, album fotografici, playlist e che ne hanno fatto un successo
da oltre 200.000 copie. Dopo aver scalato le classifiche americane, è in corso di pubblicazione in 20 Paesi.


Se mi sfiori mi perdo.
Se mi lasci mi manca il respiro.


Recensione
di Mary

Ho iniziato questo libro dopo averne sentito parlare in toni entusiastici da una persona che conosco.
Inizialmente, leggendo la trama, ho pensato che potesse piacermi sì, però con qualche reticenza.
Sono una persona, o forse è meglio dire una lettrice, che apprezza molto variare e scoprire nuovi autori anche emergenti e quindi non mi fossilizzo alle prime righe solitamente perché so, da scrittrice amatoriale quale sono, che l'inizio è forse la parte più difficile di un romanzo, storia, saggio, one shot, racconto, ecc. ed in questo caso è andata esattamente così, dopo un inizio non brillante la storia si fa piacere.

Il tema centrale di questo romanzo è il viaggio. Viaggio inteso nel senso primo del termine, viaggio inteso come ricerca di se stessi e viaggio inteso come opportunità di capire gli altri.
Camryn giovane ventenne del North Carolina sa che la vita che sta vivendo le sta stretta, è ingabbiata in una cittadina che non ama particolarmente, ha a che fare con una famiglia particolare dove sua madre è alle prese con una ritrovata libertà dopo un divorzio arrivato dopo il tradimento del marito e Cole, il fratello maggiore, è praticamente “morto” dal momento che si trova in prigione per aver ucciso un uomo mentre era alla guida in stato di ebrezza. Non pensate che io esageri, sono proprio questi i termini che usa Camryn, non le si può certo dare torto visto che con un esperienza simile è morto quello che per lei era l'uomo della sua vita, Ian.
Ian e Camryn avevano un accordo, dopo il diploma avrebbero preso lo stretto necessario e stipatolo in uno zaino sarebbero partiti alla volta di una vita fatta di avventure e di mille lavori che non li avrebbero costretti in un luogo per più di un tot di giorni. Tutto questo è svanito con la morte del ragazzo.
Tuttavia dopo un'aspra litigata con la sua migliore amica Natalie, soggetto che per metà storia ho pensato fosse infido, Camryn afferra un bagaglio e la sua borsetta, sale sul primo autobus che le viene in mente (siano ringraziate le patate e l'Idaho che per chi non lo sapesse è soprannominato lo Stato di quei deliziosi tuberi!) e da lì è storia.

In Texas sull'autobus sale un delizioso giovanotto, Andrew Parrish, meglio noto come il Kellan Lutz su suggerimento di Natalie (Giusto per la cronaca e per informare chi non mi conoscesse io vado letteralmente pazza per il signor Lutz! Quindi menzione d'onore all'autrice che me lo nomina! Un quarto di voto solo per averlo citato! No, scherzo ovviamente!).
Andrew ha anche lui un bagaglio pesante da portarsi dietro, sta viaggiando con l'intento di raggiungere il capezzale del padre malato per dar lui l'ultimo saluto e anche per far pace con se stesso...

Camryn inizialmente è restia ad ogni approccio di Andrew, non che lui ci provi!, è solo incuriosito dal fatto che questa ragazza per auto nascondersi dica cinque bugie su otto parole che dice, ma alla fine la nostra protagonista cede e lascia che per lo meno si facciano compagnia fino al Wayoming dove lui scenderà.
Proprio lì, dopo un rocambolesco salvataggio da un pervertito i due personaggi decideranno di intraprendere un viaggio a ritroso verso il Texas col tacito accordo di essere liberi di parlare di qualsiasi cosa e vivere tutto al momento.

Il viaggio è lungo, le parole si sprecano ma pagina dopo pagina vediamo come Andrew entri nel cuore serrato di Camryn e come Camryn riesca a far sciogliere il bello e impossibile Andrew.

Il finale, anzi, gli ultimi tre/quattro capitoli sono decisamente la botta di adrenalina che effettivamente uno si aspetta a metà romanzo o quasi, invece la cara autrice piazzandoli per ultimi ha deciso di chiudere col botto.
Ovviamente non ve li racconto, sono rispettosa, che volete farci?

Tornando a noi, come dicevo all'inizio la parte iniziale mi è apparsa lenta e stucchevole, non si capiva, a prima lettura dove volesse arrivare Camryn poi, però, andando avanti e finendo di leggere il romanzo ci si ripensa e tutto si chiude in un cerchio.
Natalie dopo aver sentito il racconto del viaggio e della storia di Andrew e Camryn definisce il tutto “una favola moderna”, non è esattamente come la penso io però sì, alla fine se vediamo Camryn come un'eroina forte e coraggiosa, Andrew come un moderno Charming con tanto di tatuaggi (fighi tra l'altro) e sorriso malizioso, la Chevrelle come il famoso cavallo bianco e un grande intoppo (presente sul prefinale che non vi narro) come l'antagonista cattivo direi che ci siamo.

Non ho trovato particolare o incisivo lo stile di quest'autrice; è tutto scritto bene, i caratteri sono delineati, il contorno è ben descritto e fa da ottimo sottofondo ma manca sicuramente un guizzo che avrebbe reso la storia epica.

Ho naturalmente il presentimento che non tutti quelli che la leggeranno troveranno la storia piacevole e poco interessante, io stessa ho avuto quest'impressione. Non aspettatevi il romanzo del secolo, tuttavia passerete delle ore con una piacevole lettura.

lunedì 19 agosto 2013

Il luogo delle ombre.





TitoloIl luogo delle ombre
Titolo originale: Odd Thomas
Autore: Dean Koontz
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2004
Pagine: 432
Formato: brossura
Prezzo: € 8.50 (da copertina)


Sinossi:
Odd Thomas ha vent’anni, fa il cuoco in una cittadina del deserto del Mojave, sogna di sposare la sua Stormy… ed è stato scelto come una sorta di intermediatore con l’aldilà. Il suo particolare “dono” non lo turba troppo, finché un giorno in paese non compare un individuo inquietante, dall’appetito insaziabile e attorniato da ombre malvagie. Ombre visibili solo a Odd che, mettendosi sulle loro tracce, si introduce nella casa dello straniero, trovando un dettagliato archivio sui serial killer e facendo altre agghiaccianti scoperte…


«Quella sera hai portato con te tre piccoli riquadri di feltro bianco. Dopo aver violentato la ragazzina, hai raccolto un po’ del suo sangue di vergine su quei riquadri di feltro. Una volta asciugati, i riquadri si sono fatti rigidi e scuri, friabili come cracker. Ne porti sempre uno con te. Ti piace odorarlo. Buon Dio, Harlo. A volte te lo metti tra i denti. E lo mordi.»
Spalancò la portiera e si diede alla fuga.
Io non sono la legge. Non sono un vigilante. Non sono la vendetta personificata. Non so nemmeno che cosa sono o perché.



Recensione
di
FVonSexron


Il genere non è molto diverso da quello di Duma Key. Lettore avvisato mezzo salvato, giusto?
Anche Dean Koontz, esattamente come King, è un lascito della mia mamma. Quando da piccola mi ha abituata a leggere è partita sì con Harry Potter, ma in casa i libri per bambini scarseggiavano – fatta eccezione per i libri di fiabe, ovviamente – perché quel libro era un po’ un esperimento, per vedere se leggere mi piacesse tanto come piaceva a lei. Quando Harry Potter è finito – avevo i primi due volumi, era l’anno successivo all’uscita de La camera dei segreti credo – in casa c’erano solo libri del genere di King, Koontz o altri gialli polizieschi, thriller, horror. Non ho cominciato da piccina a leggerli chiaramente, ma quando sono cresciuta un po’ e mi sono detta “Ok, magari se lo leggi stanotte dormi comunque” ho cominciato a leggerli anche io… e Il luogo delle ombre è stato uno dei primi che ho letto e che più o meno una volta l’anno rileggo, perché l’ho adorato.
Dal signor Koontz non aspettatevi grandi paroloni o descrizioni prolisse e noiose, o ancora discorsi inutili o – c’è da dirlo – personaggi piuttosto semplici. È un thriller fantasy dopotutto, e come il protagonista non fa eccezione, nemmeno chi lo circonda la fa, in quanto a carattere. In ogni caso, tralasciando per un istante la costruzione dei personaggi, lo stile del caro Dean è davvero semplice. Niente virtuosismi inutili, niente parole che potrebbero sfuggire alla comprensione di chi magari non è avvezzo alle lettura e non ha un vocabolario molto ampio, descrizioni semplici e lunghe lo stretto indispensabile. La lettura di questo libro, insomma, non è affatto noiosa.
Ammetto che gran parte del lavoro la fa la trama e i personaggi. La prima è ben studiata, eppure semplice tanto da sembrare banale… se non fosse per il fatto che, in ogni caso, Koontz riesce a fregarti con dei risvolti che non ti saresti mai e poi mai aspettato, caro lettore. Sembra quasi dirti, a un certo punto: Te l’ho fatta, eh? Non ti aspettavi che succedesse qualcosa di simile!
E i personaggi, i personaggi! Odd Thomas, il protagonista, è in grado di vedere i fantasmi dei morti. Non quelli di tutti, chiaramente, ma quelli di coloro che hanno ancora una faccenda in sospeso con il mondo dei viventi – stile Ghost Whisperer, avete presente? Qualcosa di simile. La piccola parte che ho trascritto sopra, in effetti, è il collage del dialogo che Odd ha con Harlo, un vecchio compagno di scuola, indicato colpevole della sua morte dalla piccola Penny Kallisto, un fantasma che chiede il suo aiuto per poter finalmente riposare in pace.
Il potere di Odd non si ferma qua, comunque. Il ragazzo è in grado di vedere i bodach, esseri che appaiono come ombre nere e che si aggirano in qualsiasi luogo in cui riescano a percepire un sentore di morte. Questi esseri lo aiutano più di una volta, con la loro presenza, a fargli intuire la pericolosità di determinati luoghi o soggetti, o quando qualcuno dei suoi cari è in pericolo.
Odd è un personaggio particolare, ma non è di certo l’unico. A partire dal detective Porter, che è a conoscenza del suo dono, passando per la sua amica e collega Terry, fissata con Elvis Presley e arrivando a personaggi citati solo di sfuggita come Shamus Cocobolo, un radiofonico cieco che lo aiuta a risolvere una grande parte dell’enigma che il suo antagonista, Bob Robertson – detto anche l’uomo fungo­, e potete facilmente intuirne il perché… non doveva essere sta gran bellezza, ecco – si è portato nella città di Odd.
Un enigma che ha a che fare con poliziotti non proprio così buoni, morti che parlano e qualcosa che spaventa un po’ tutti: il satanismo.
Buona lettura, se almeno un po’ vi ho invogliati!
Alla prossima! ;)

Ps: un miracolo che la mia collega non mi sgridi perché sono troppo prolissa, ma credetemi, non posso farci niente. È più forte di me, quando comincio a scrivere non riesco più a fermarmi. Help!

domenica 11 agosto 2013

Mille splendidi soli.





TitoloMille splendidi soli
Titolo originale: A thousand splendid suns
Autore: Khaled Hosseini
Editore: Piemme
Anno: 2007
Pagine: 429
Formato: brossura
Prezzo: € 12.00 (da copertina ora, al tempo in cui l’ho letto non saprei dire perché mi è stato regalato)


Sinossi:
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una harami, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, come dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.
Leila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e che ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
Mariam e Leila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la storia di una paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.


Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra. Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte nel mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente.
«A ricordo di come soffrono le donne come noi» aveva detto. «Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso.»


Recensione
di
FVonSexron


Quattrocentoventiquattro: il numero delle pagine che, sono certa, vorreste non finissero mai. Ogni lettore che si accinge a leggere questo capolavoro si ritrova a sperare ogni istante di più che le pagine non finiscano mai, mai, mai.
Ci si stupisce sempre un po’ notando che questo libro, che narra della storia di due donne afghane i cui destini s’intrecciano indissolubilmente, è stato in realtà scritto da un uomo. Dopo il libro Il cacciatore di aquiloni, che racconta la toccante storia di due amici che scoprono infine di essere fratelli da parte di padre, Khaled Hosseini ha deciso di descrivere il suo paese natale – lui vive da anni negli Stati Uniti –, l’Afghanistan, dal punto di vista di due donne, e come solo due donne potrebbero viverlo.
Gli anni della guerra fanno da sfondo – e non troppo, perché la sua presenza nelle vite delle protagoniste è reale e ingombrante quanto può essere reale e ingombrante un elefante nel vostro appartamento -  alle storia di Mariam e Leila.
Mariam è una harami, una bastarda, figlia di un ricco signore di Herat; quando la madre di Mariam si impicca, uccisa dal suo “male di vivere”, il padre della ragazza se ne libera dandola in sposa ad un uomo molto più grande di lei. Il matrimonio di Mariam non va a gonfie vele, tutt’altro. Rashid, il marito, è irascibile e la crede una disgrazia capitatagli tra capo e collo per colpa della sua sterilità; ad ogni gravidanza segue un aborto spontaneo, fino a che Rashid non è stanco di cercare di avere eredi e smette di cercarla la notte.
Leila è una ragazzina nata a cresciuta a Kabul; la madre soffre di bipolarismo a causa della morte dei suoi fratelli nella jihad, la guerra santa. Passa giorni ad essere il sole della casa di Leila, ma a questi alterna momenti di buio più totale: la donna si chiude nella sua stanza, al buio, senza cibo. La ragazzina cresce quindi con la figura di Tariq, figlio dei vicini. Ben presto è comunque chiaro che Tariq non è un semplice amico per Leila, ma è proprio la ragazza stessa a scoprirlo per ultima; prima della sua partenza, per sfuggire alla guerra in Afghanistan, il ragazzo le porta via la verginità e le lascia in dono il loro figlio. Dopo qualche giorno una bomba esplode sulla sua casa, rendendola orfana. È così costretta a sposarsi a Rashid – in Afghanistan c’è la poligamia –, che l’ha ospitata durante la convalescenza dopo l’incidente. Leila lo sposa e subito tra lei e Mariam nasce una rivalità feroce, in quanto Mariam si sente “prima donna” della casa e perciò in competizione con Leila, più giovane, più bella e, soprattutto, dal ventre fertile.
Nonostante questo il loro rapporto, dapprima spigoloso, si smussa fino a diventare una solida amicizia e a far nascere un importante sodalizio tra le due donne, un sodalizio che salverà in parte le loro vite nel duro Afghanistan degli anni della guerra.

Credo che sia uno dei libri più emozionanti che io abbia mai avuto l’occasione di leggere. Nonostante sia stato scritto da un uomo, è un libro che narra di donne e ci sono pochi uomini al mondo – uno di essi è l’autore – in grado di comprendere davvero l’animo di una donna. Solo le donne possono carpire fino in fondo l’anima così femminile e complessa di questo romanzo, solo le donne possono comprendere i gesti delle due protagoniste, perché sono istinti che provengono solo dall’animo di una donna.
La guerra è un elemento cruciale del romanzo, uno sfondo che si fa spazio con prepotenza nelle vite delle protagoniste; è quel tratto che, se fosse assente dal romanzo, farebbe ad esso perdere ogni significato. La guerra in Afghanistan descritta da Hosseini è crudele, è spietata, ed è il motore di tutto ciò che accade a Mariam e a Leila. Senza la guerra, Mariam e Leila non avrebbero agito come hanno agito. Senza la guerra non sarebbero diventate amiche, non avrebbero vissuto nessuna delle esperienze che le ha segnate così profondamente.
Un romanzo che, come la storia di Mariam e Leila, vale la pena di essere vissuto parola per parola, fino all’ultimo punto.

venerdì 9 agosto 2013

L'isola dell'amore proibito



Titolo: L'isola dell'amore proibito
Titolo originale: On the island
Autore: Tracey Gravis Graves
Editore: Garzanti
Anno: 2013
Pagine: 336
Formato: Rilegato
Prezzo: €14,90
Sinossi: 
L'acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all'improvviso e davanti le si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose. 
Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di TJ, disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. 
Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, il fondale blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di TJ, il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l'estate. 
Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante. 
Anna e TJ sono naufraghi e l'isola è deserta. 
La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. 
L'isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all'inizio era solo un'amicizia innocente, attimo dopo attimo si trasforma in un'attrazione potente che li lega sempre più indissolubilmente.  

 

Un viaggio imprevedibile.
Un paradiso incontaminato.
Un amore più forte del destino. 

 
Recensione
di Mary 

Un isola deserta, una donna, un giovanissimo uomo sono gli ingredienti di questo romanzo d'esordio di Tracey Gravis Graves. Romanzo che ha vissuto un bel po' di vicissitudini prima di venire pubblicato ma ve ne parlerò dopo. 

Anna, la protagonista femminile, è un'insegnante di trent'anni che decide di accettare di dare ripetizioni per tutta l'estate a T. J. sedicenne in remissione da un linfoma che gli ha impedito di frequentare la scuola.
Lo scenario (chi non accetterebbe una lavoro/vacanza retribuito alle Maldive?), il bisogno di allontanarsi da casa e dall'amore forse non più amore per John storico fidanzato spingono la donna a fare armi e bagagli e salire sul primo di tanti aerei che la porteranno in un paradiso tropicale tuttavia diverso da quello prefissato.
Il piccolo idrovolante su cui viaggiano Anna e T. J. a causa di un malore del comandante precipita nel bel mezzo dell'Oceano Indiano e da lì passeranno anni prima che qualcuno li trovi. Calcolate che la storia inizia nel 2001 e i due naufraghi vengono salvati per puro caso in seguito allo Tsunami che nel dicembre 2004 colpisce la zona compresa tra
India, Indonesia, Sri Lanka, Thailandia, Birmania, Maldive, Bangladesh, Somalia e Kenya.

Quindi, quattro anni vissuti prima con il poco che l'isola offriva e poi al miracoloso (e al quanto discutibile) ritrovamento delle valigie che i due portavano con loro, parti di aereo e una misteriosa capanna in mezzo alla foresta, che in seguito si scoprirà essere al centro di un mistero che non sto a raccontare nel caso voi vogliate cimentarvi nella lettura.
Vorrei dilungarmi su tutti gli accadimenti che sferzano la vita monotona dei due naufraghi ma sinceramente vi annoierei solamente, potete immaginare quale possa essere la vita sull'isola.

Tutto questo per dirvi che bene o male la storia dell'isola è pressapoco scontata. 

A discapito del titolo (attenzione! solo nella trasposizione italiana tra l'altro), dove la parola proibito può far pensare a chissà quali sconcerie possono fare due persone nel fiore degli anni e tutte sole, non c'è nulla di così trascendentale e paragonabile ai romanzi usciti ultimamente sulla scia delle famose "Fifty Shades".
Ebbene sì, Anna e T. J. iniziano una relazione ma non urlate subito alla "pedofilia" perché tutto questo accade solamente quando il giovanotto diventa maggiorenne. Apriamo una perentesi sulla cosa; vi pare normale che dai 16 ai 19 anni un adolescente uomo non vada su di giri trovandosi davanti una donna tutto il santo giorno praticamente svestita? Io ho riso per mezz'ora come me lo hanno fatto notare. 


Il romanzo è sicuramente una lettura piacevole e ho trovato interessante soprattutto la parte successiva al ritrovamento quella che vede il ritorno alla civiltà di Anna e T. J. perché in molti film e libri con a tema il naufragio questa parte di storia viene omessa. 
Tg, giornali, siti web si interesseranno alla storia dei due naufraghi e ovviamente la loro storia d'amore verrà a galla. Sarà difficile spiegare alla gente, al di fuori alla cerchia famigliare, che tutto è avvenuto con la maggiore età di T. J. e altrettanto difficile sarà accettarne l'opinione.

La Gravis Graves ha uno stile molto basic che narrativamente parlando è un po' scarno (ci sono infiniti passaggi in cui tutto sembra un eterna descrizione!). Tuttavia si può chiudere un occhio su questo pensando che "L'isola dell'amore proibito" è la sua opera prima. 


Come vi accennavo all'inizio voglio fare un accenno alla vita del libro e riporto proprio quello che scrive il sito di Garzanti, l'editore che lo ha portato in Italia:
"Marzo 2012 Esce la prima edizione dell'Isola dell'amore proibito, che l'autrice ha deciso di pubblicare in proprio. Dopo pochi giorni la reazione dei lettori è entusiasta, il romanzo vende sempre più copie ogni giorno che passa. 
Aprile 2012 Il pubblico impazzisce per il libro, i commenti positivi invadono la rete. Chi lo legge lo consiglia a chiunque conosca, perché è un esordio folgorante, che fa sognare.  
Inizio maggio 2012 Il fenomeno non si ferma. L'isola dell'amore proibito vende in un solo mese più di 200.000 copie. Le classifiche confermano il successo. È in cima alla top ten delle testate americane più importanti: «New York Times», «Wall Street Journal», «USA Today». 
14 maggio I maggiori editori americani si contendono L'isola dell'amore proibito in un'asta infuocata che va avanti per giorni. La vince Penguin per una cifra sbalorditiva, tre milioni di dollari. In contemporanea «Variety» annuncia che i diritti per la trasposizione cinematografica sono stati venduti alla MGM.
1° giugno Garzanti si muove velocemente e riesce ad aggiudicarsi il libro per il mercato italiano. Alcuni blog e forum di lettori iniziano già a parlarne e lo attendono con ansia.
Luglio 2012 Il caso editoriale si espande. Dopo Inghilterra, Francia e Brasile i diritti vengono venduti in tutto il mondo. Penguin, la casa editrice americana, prepara il lancio in USA. Le librerie ne hanno ordinate migliaia di copie.
17 luglio Il giorno della sua uscita negli USA, L'isola dell'amore proibito inonda le librerie.
Settembre 2012 L'isola dell'amore proibito è sempre il romanzo più amato. In metropolitana, sui treni, nelle spiagge affollate non si vedono altro che copie del libro e lettori avidi di arrivare all'ultima pagina.
Ottobre 2012 Il passaparola non si ferma. Si creano gruppi di lettura dedicati al libro, si intavolano discussioni e forum sempre più estesi. Tutti si chiedono cosa avrebbero fatto al posto di TJ e Hannah. L'isola dell'amore proibito domina ancora incontrastato i primi posti delle classifiche.
Gennaio 2013 L'isola dell'amore proibito arriva finalmente nelle librerie italiane."
Quindi cari autori, se nessuno vi pubblica non vi abbattete!



Tirando le somme, consiglio quest'opera a chi non ha troppe pretese, a chi ha voglia di passare un paio d'ore piacevoli e a chi cerca una lettura estiva.