Titolo: Il luogo delle
ombre
Titolo originale: Odd Thomas
Autore: Dean Koontz
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2004
Pagine: 432
Formato: brossura
Prezzo: € 8.50 (da copertina)
Sinossi:
Odd
Thomas ha vent’anni, fa il cuoco in una cittadina del deserto del Mojave, sogna
di sposare la sua Stormy… ed è stato scelto come una sorta di intermediatore
con l’aldilà. Il suo particolare “dono” non lo turba troppo, finché un giorno
in paese non compare un individuo inquietante, dall’appetito insaziabile e
attorniato da ombre malvagie. Ombre visibili solo a Odd che, mettendosi sulle
loro tracce, si introduce nella casa dello straniero, trovando un dettagliato
archivio sui serial killer e facendo altre agghiaccianti scoperte…
«Quella sera hai portato con te
tre piccoli riquadri di feltro bianco. Dopo aver violentato la ragazzina, hai
raccolto un po’ del suo sangue di vergine su quei riquadri di feltro. Una volta
asciugati, i riquadri si sono fatti rigidi e scuri, friabili come cracker. Ne
porti sempre uno con te. Ti piace odorarlo. Buon Dio, Harlo. A volte te lo
metti tra i denti. E lo mordi.»
Spalancò la portiera e si diede
alla fuga.
Io non sono la legge. Non sono
un vigilante. Non sono la vendetta personificata. Non so nemmeno che cosa sono
o perché.
Recensione
di
FVonSexron
Il genere non è molto diverso da quello di Duma Key. Lettore avvisato mezzo
salvato, giusto?
Anche Dean Koontz, esattamente come King, è un
lascito della mia mamma. Quando da piccola mi ha abituata a leggere è partita
sì con Harry Potter, ma in casa i
libri per bambini scarseggiavano – fatta eccezione per i libri di fiabe,
ovviamente – perché quel libro era un po’ un esperimento, per vedere se leggere
mi piacesse tanto come piaceva a lei. Quando Harry Potter è finito – avevo i primi due volumi, era l’anno
successivo all’uscita de La camera dei
segreti credo – in casa c’erano solo libri del genere di King, Koontz o altri
gialli polizieschi, thriller, horror. Non ho cominciato da piccina a leggerli
chiaramente, ma quando sono cresciuta un po’ e mi sono detta “Ok, magari se lo
leggi stanotte dormi comunque” ho cominciato a leggerli anche io… e Il luogo delle ombre è stato uno dei
primi che ho letto e che più o meno una volta l’anno rileggo, perché l’ho
adorato.
Dal signor Koontz non aspettatevi grandi
paroloni o descrizioni prolisse e noiose, o ancora discorsi inutili o – c’è da
dirlo – personaggi piuttosto semplici. È un thriller fantasy dopotutto, e come
il protagonista non fa eccezione, nemmeno chi lo circonda la fa, in quanto a
carattere. In ogni caso, tralasciando per un istante la costruzione dei
personaggi, lo stile del caro Dean è davvero semplice. Niente virtuosismi
inutili, niente parole che potrebbero sfuggire alla comprensione di chi magari
non è avvezzo alle lettura e non ha un vocabolario molto ampio, descrizioni
semplici e lunghe lo stretto indispensabile. La lettura di questo libro,
insomma, non è affatto noiosa.
Ammetto che gran parte del lavoro la fa la trama
e i personaggi. La prima è ben studiata, eppure semplice tanto da sembrare
banale… se non fosse per il fatto che, in ogni caso, Koontz riesce a fregarti
con dei risvolti che non ti saresti mai e poi mai aspettato, caro lettore.
Sembra quasi dirti, a un certo punto: Te
l’ho fatta, eh? Non ti aspettavi che succedesse qualcosa di simile!
E i personaggi, i personaggi! Odd Thomas, il
protagonista, è in grado di vedere i fantasmi dei morti. Non quelli di tutti,
chiaramente, ma quelli di coloro che hanno ancora una faccenda in sospeso con
il mondo dei viventi – stile Ghost
Whisperer, avete presente? Qualcosa di simile. La piccola parte che ho
trascritto sopra, in effetti, è il collage del dialogo che Odd ha con Harlo, un
vecchio compagno di scuola, indicato colpevole della sua morte dalla piccola
Penny Kallisto, un fantasma che chiede il suo aiuto per poter finalmente
riposare in pace.
Il potere di Odd non si ferma qua, comunque. Il
ragazzo è in grado di vedere i bodach,
esseri che appaiono come ombre nere e che si aggirano in qualsiasi luogo in cui
riescano a percepire un sentore di morte. Questi esseri lo aiutano più di una
volta, con la loro presenza, a fargli intuire la pericolosità di determinati
luoghi o soggetti, o quando qualcuno dei suoi cari è in pericolo.
Odd è un personaggio particolare, ma non è di
certo l’unico. A partire dal detective Porter, che è a conoscenza del suo dono,
passando per la sua amica e collega Terry, fissata con Elvis Presley e
arrivando a personaggi citati solo di sfuggita come Shamus Cocobolo, un
radiofonico cieco che lo aiuta a risolvere una grande parte dell’enigma che il
suo antagonista, Bob Robertson – detto anche l’uomo fungo, e potete facilmente intuirne il perché… non doveva
essere sta gran bellezza, ecco – si è portato nella città di Odd.
Un enigma che ha a che fare con poliziotti non
proprio così buoni, morti che parlano e qualcosa che spaventa un po’ tutti: il
satanismo.
Buona lettura, se almeno un po’ vi ho
invogliati!
Alla prossima! ;)
Ps: un miracolo che la mia collega non mi sgridi
perché sono troppo prolissa, ma credetemi, non posso farci niente. È più forte
di me, quando comincio a scrivere non riesco più a fermarmi. Help!
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